EBIT ed EBITDA sono le due misure più comuni per valutare la performance di un’azienda. In questo articolo, vedremo le similitudini e le differenze fra EBIT ed EBITDA.
Definizione di EBIT
EBIT è un acronimo inglese che sta per Earnings Before Interest and Taxes, cioè risultato operativo prima degli interessi e delle tasse. In italiano, l’EBIT viene anche chiamato – ad esempio – utile operativo o risultato operativo.
La formula per il calcolo dell’EBIT è molto semplice:
EBIT = Risultato netto + Oneri finanziari netti + Imposte
In altre parole, dato che il risultato netto è al netto anche degli interessi passivi e le tasse, questi devono essere sommati per calcolare l’EBIT.
Definizione di EBITDA
EBITDA in inglese sta per Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation, and Amortization. L’EBITDA è una misura di margine operativo lordo che si differenzia dall’EBIT perché include anche gli ammortamenti.
In altre parole, possiamo vedere la formula dell’EBITDA in due modi. In primis:
EBITDA = Valore della produzione – Costi della produzione – Costi del personale
Oppure, più semplicemente:
EBITDA = EBIT + Ammortamenti
In pratica, la principale differenza fra EBITDA ed EBIT è data dagli ammortamenti (in inglese: Depreciation and Amortization).
La differenza fra EBIT ed EBITDA: un esempio
Consideriamo un esempio semplificato di conto economico:
Utilizzando le formule descritte sopra, possiamo vedere che:
EBIT = Risultato netto + Oneri finanziari netti + Imposte = € 3.725 + (€ 759 – € 937) + € 1.597 = € 5.144
EBITDA = Valore della produzione – Costi della produzione – Costi del personale = € 33.375 – € 5.234 – € 12.997 = € 15.144
Come ci aspettavamo, la differenza fra i due valori è data solamente dagli ammortamenti, che nel nostro esempio sono pari a € 10.000 e rappresentano una porzione significativa dei profitti della società.
EBIT vs. EBITDA: quale usare?
Come detto, EBIT ed EBITDA sono due misure molto comuni per sintetizzare la redditività di un’azienda. Ma quale delle due è la migliore? Ci sono buoni argomenti a favore di entrambe.
Come visto in precedenza, la differenza principale fra le due misure è il trattamento degli ammortamenti. Gli ammortamenti sono solitamente considerati rappresentativi del Capex (CAPital EXpenditure, cioè le spese in conto capitale), ma sono anche una misura la cui importanza può variare molto a seconda del settore e del ciclo di vita dell’azienda.
Andiamo a vedere i due casi più comuni:
- Per aziende con Capex ridotti, l’EBITDA può essere un buon indicatore del flusso di cassa.
- Invece, per industrie ad alta intensità di capitale (come ad esempio le miniere e le autostrade), l’EBITDA sarà spesso molto distante dal flusso di cassa e quindi poco utile per gli investitori. Mentre l’EBIT potrebbe essere una misura più appropriata, dato che gli ammortamenti riflettono le spese di capitale passate.
Nel mondo reale, mentre EBIT ed EBITDA (e multipli ad essi collegati) rappresentano misure importantissime per gli investitori, gli investment banker che si occupano di acquisizioni o di altre operazioni di M&A usano modelli che si concentrano soprattutto sui flussi di cassa.
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