Quotarsi in borsa con una SPAC: un’alternativa all’IPO

SPAC

Negli ultimi anni, un numero crescente di aziende ha deciso di quotarsi in borsa fondendosi con una SPAC (acronimo di “Special Purpose Acquisition Company”), piuttosto che seguire il processo di Offerta Pubblica Iniziale (IPO) tradizionale. Questa tendenza è iniziata negli Stati Uniti, ma sta prendendo piede anche nel mercato finanziario europeo. Nel 2021 sono andate in borsa oltre 500 SPAC negli Stati Uniti, più di quelle quotate complessivamente nei dieci anni precedenti.

Numero di SPAC quotate in borsa negli USA

Fonte: SPACInsider, aggiornato a Novembre 2021

 

Ma cos’è una SPAC e perché tante aziende scelgono questa strada per andare in borsa? Scopriamolo insieme nei prossimi paragrafi.

Cos’è una SPAC?

Una SPAC è essenzialmente una società di comodo il cui unico scopo è di raccogliere denaro attraverso un’IPO per poi acquisire un’altra società. Una SPAC non ha nessuna operatività commerciale (non produce e non vende nulla). Gli unici beni della SPAC sono i soldi raccolti nella sua IPO.

Di solito una SPAC viene creata da investitori istituzionali, hedge fund o imprenditori di successo. La SPAC viene quotata in borsa ed il capitale raccolto va in un conto deposito fin quando non viene identificata un’azienda con cui fondersi. Di solito i fondatori della SPAC trattengono il 20% delle quote e vendono il restante 80%. Gli investitori che comprano azioni di una SPAC lo fanno prima di sapere con quale azienda si fonderà. Le azioni della SPAC vengono immesse sul mercato a €10 l’una.

La SPAC va alla ricerca di un’azienda da acquistare. Di solito una SPAC ha due anni per completare questa ricerca. Se entro la scadenza di questo periodo non viene trovata una società con cui fondersi, il denaro raccolto nell’IPO (inclusi eventuali interessi) viene restituito agli azionisti. Va sottolineato che non tutte le SPAC trovano un’azienda con cui fondersi. Il grafico precedente mostra il numero di SPAC quotate in borsa per anno, non il numero di SPAC che hanno completato una fusione.

La fusione tra l’azienda target e la SPAC

Quando un’azienda va in borsa con una SPAC, ci sono appunto due entità che si fondono: l’azienda “target” e la SPAC. L’azienda target può essere una qualunque società non ancora quotata in borsa.

Una volta che la SPAC trova una società target, le due aziende – la SPAC già pubblica e la società privata – si fondono. Attraverso questa fusione, l’azienda privata diventa pubblica e viene quotata in borsa. Quando la SPAC ha bisogno di più soldi di quelli che ha a disposizione per completare la fusione, viene raccolto altro capitale da investitori istituzionali con un investimento chiamato PIPE (Private Investment in Public Equity).

Dopo aver identificato una società target, l’acquisizione dovrà essere approvata dagli azionisti della SPAC. Qualora l’acquisizione fosse approvata, gli azionisti contrari avranno l’opzione di restituire le loro azioni alla SPAC e ricevere indietro €10 per ciascuna.

I vantaggi di andare in borsa con una SPAC

Per un’azienda, andare in borsa con una SPAC offre alcuni vantaggi rispetto ad un’IPO tradizionale:

  • Velocità di esecuzione: fare un’IPO richiede una lunga preparazione, spesso di oltre un anno. Al contrario, il processo di fusione con una SPAC è molto più rapido e può durare anche solo quattro mesi. Questa è la ragione principale per cui la popolarità delle SPAC è esplosa nel 2020, periodo in cui la volatilità dovuta alla pandemia ha reso il lungo processo di IPO particolarmente rischioso. Infatti, in periodi di alta volatilità le condizioni dei mercati finanziari posso cambiare in fretta e, quindi, andare in borsa velocemente diventa fondamentale per evitare di quotarsi in un momento sfavorevole.
  • Costi inferiori: in un’IPO tradizionale, le banche d’affari prendono una commissione che va dal 4% al 7% del capitale raccolto. Fondendosi con una SPAC l’azienda riduce notevolmente queste spese.
  • Massimizzazione del prezzo di vendita: fondendosi con una SPAC l’azienda ha più controllo sul prezzo di vendita, perché può negoziarlo direttamente con una sola controparte, la SPAC appunto. Al contrario, in un’IPO il prezzo viene fatto dagli investitori istituzionali che comprano le azioni.

I rischi di investire in una SPAC

Molti, nel mondo della finanza, reputano le SPAC una moda passeggera destinata a tornare in secondo piano. Che questo sia vero o no, è importante comprendere quali possano essere gli eventuali rischi di investire in una SPAC:

  • Non sai qual è l’azienda target: se compri le azioni di una SPAC prima che la fusione venga annunciata, stai di fatto facendo un investimento “al buio” riponendo la tua fiducia nel team che ha creato la SPAC.
  • La SPAC potrebbe non trovare un’azienda con cui fondersi: se, dopo due anni, la SPAC non avesse trovato un target, restituirebbe ai suoi azionisti il capitale versato. Questi sono soldi che avresti potuto investire in modo più proficuo.
  • Rischi di pagare €15 per un’azione che ti restituirà €10: dopo la quotazione di una SPAC, le sue azioni spesso fluttuano prima ancora che un target venga annunciato. Le ragioni possono essere svariate, tra cui la fiducia degli investitori nel team della SPAC. Qualora la SPAC non dovesse trovare un target però, all’azionista verranno restituiti solo €10, anche se avesse pagato €15 per azione.
  • Meno regolamentati di un IPO tradizionale: la quantità di informazioni disponibili all’investitore è inferiore rispetto ad un’IPO.
  • Potenziale conflitto di interessi tra i fondatori della SPAC e i suoi azionisti: per evitare che i due anni passino senza completare una fusione, talvolta il team che ha creato la SPAC finisce per pagare un prezzo superiore al valore reale dell’azienda target.

SPAC recenti di alto profilo

Tra le aziende che sono andate in borsa fondendosi con una SPAC, ce ne sono diverse di alto profilo. Vediamone alcune:

  • Ermenegildo Zegna: quotata a Wall Street a fine 2021 con una valutazione di $3,2 miliardi. Attraverso la fusione con la SPAC di Investindustrial, la famiglia Zegna ha venduto una quota delle proprie azioni per un valore di $880 milioni.
  • Bird: una delle principali app dei tanto discussi monopattini elettrici che si vedono in giro in molte città italiane. Quotata al NYSE con una valutazione di $2,3 miliardi, dopo la fusione con la SPAC Switchback II.
  • Aurora: uno dei nomi caldi della Silicon Valley nell’ambito dei veicoli senza guidatore. Quotata in borsa a novembre 2021 con una valutazione di $12,5 miliardi.
  • Lucid: azienda che ambisce a competere con Tesla nel mercato delle auto elettriche. È andata in borsa ad ottobre 2021 con una capitalizzazione di $40 miliardi.
  • SoFi: azienda fintech che offre diversi servizi, tra cui carte di credito, prestiti e investimenti. Con una valutazione di circa $18 miliardi, è stata quotata a giugno 2021 attraverso la fusione con una SPAC del famoso investitore canadese Chamath Palihapitiya.
  • Virgin Galactic: fondata da Sir Richard Branson, quest’azienda di esplorazioni spaziali è stata una delle prime aziende di alto profilo ad andare in borsa con una SPAC, nell’ottobre 2019.