Le conseguenze dello sviluppo dell’agricoltura

agricoltura nella preistoria

Con la fine dell’era glaciale, gli uomini cominciarono a diversificare la propria economia. A partire dal 15.000 a.C. in Medio Oriente e dal 12.000 a.C. in Europa, vi fu una vera e propria rivoluzione che portò alla produzione ed al consumo di un’ampia varietà di piante e animali. Per la prima volta, gli uomini erano in controllo dei propri bisogni alimentari. 

Quando e dove iniziò il Neolitico e quali furono le sue conseguenze principali?

La rivoluzione neolitica, conosciuta anche come rivoluzione agricola, rappresenta una fase fondamentale nella storia dell’umanità. In questo periodo, gli esseri umani sono passati da uno stile di vita nomade basato sulla sussistenza alla produzione di cibo grazie all’agricoltura e all’allevamento. Questo cambiamento ha avuto due conseguenze principali che hanno portato a un cambiamento sostanziale nella vita umana.

In primo luogo, la rivoluzione neolitica ha comportato la nascita di società più grandi, complesse e organizzate. Grazie alla produzione di cibo, i piccoli gruppi nomadi sono diventati comunità sedentarie che hanno creato insediamenti permanenti, come villaggi e città. Questo ha permesso alle persone di stabilirsi in un luogo specifico e di sviluppare forme di organizzazione sociale e politica sempre più avanzate.

Inoltre, la rivoluzione neolitica ha portato alla nascita del concetto di proprietà privata. Questo concetto è nato con la transizione dalla sussistenza alla produzione di cibo, in quanto le persone hanno iniziato a possedere e a controllare le risorse naturali necessarie per la produzione di cibo. Questa transizione ha portato alla nascita delle prime forme di proprietà privata, che hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo della società umana.

È importante notare che la rivoluzione neolitica è stata un processo lungo e graduale che si è sviluppato nel corso di diversi millenni. Tuttavia, questo processo ha rappresentato un cambiamento fondamentale nella vita umana e ha gettato le basi per lo sviluppo di società sempre più complesse ed evolute. Oggi, la produzione alimentare è ancora una delle attività più importanti dell’economia mondiale, dimostrando l’importanza duratura della rivoluzione neolitica nella storia umana.

L’importanza dei cambiamenti climatici

Oggi siamo sempre più preoccupati degli effetti dei cambiamenti climatici. Eppure, a volte, simili cambiamenti che avvengono per cause naturali possono beneficiare enormemente la popolazione.

Infatti, i cambiamenti climatici hanno avuto un ruolo nel passaggio all’economia neolitica. Consideriamo ad esempio il caso del Medio Oriente. Nel tardo Pleistocene e all’inizio dell’Olocene (questi sono tempi geologici, da non confondersi con i periodi della preistoria, che sono Paleolitico, Mesolitico ed infine il Neolitico), il clima in Medio Oriente divenne più caldo e umido. Questo cambiamento naturalmente favorì la diffusione di fauna selvatica: le piante crescevano più facilmente di prima. In alcune aree, soprattutto in quelle montuose, le piante e gli animali selvatici erano così abbondanti che i cacciatori nomadi poterono passare a uno stile di vita sedentario e si insediarono nelle aree montuose molto prima di diventare agricoltori e pastori. Con il tempo, altri uomini che vivevano vicino alle aree montuose poterono testimoniare i benefici del vivere sedentario. Vivendo in aree meno ricche di piante e animali selvatici, questi “sfortunati” vicini cominciarono a praticare l’agricoltura.

L’addomesticamento degli animali avvenne quando l’uomo iniziò a selezionare determinate caratteristiche e comportamenti e a guidare la riproduzione di capre, pecore, bovini e maiali. In seguito, con l’irrigazione, l’agricoltura si diffuse anche nel deserto alluvionale della Mesopotamia, la regione fertile fra il Tigri e l’Eufrate, dove si svilupparono le prime città attorno al 5500 a.C. La produzione alimentare si diffuse poi dal Medio Oriente verso ovest, in Nord Africa e in Europa, e verso est, in India e Pakistan.

Le sette invenzioni dell’agricoltura

Ci sono state almeno sette invenzioni indipendenti di metodi per la produzione alimentare (tecniche di coltivazione e pastorizia) in diverse regioni del mondo:

  • in Medio Oriente,
  • nell’Africa subsahariana,
  • nella Cina settentrionale,
  • nella Cina meridionale,
  • in Mesoamerica,
  • nelle Ande centro-meridionali,
  • negli Stati Uniti orientali.

Naturalmente, aree diverse erano più adatte a colture differenti. Il miglio venne addomesticato attorno al 10.000 a.C. nel Nord della Cina, mentre il riso nel sud della Cina nello stesso periodo. Nelle Americhe, le colture più importanti erano il mais, la patata e la manioca. L’agricoltura del Nuovo Mondo è iniziata nelle pianure del Sud America all’incirca nello stesso periodo in cui è nata la produzione alimentare in Medio Oriente (circa 10.000 anni fa) per poi diffondersi in Messico e nei Caraibi.

Differenza fra Eurasia ed Americhe

I fattori che hanno contribuito all’origine e alla diffusione della produzione alimentare sono molteplici e complessi. Uno di essi è il clima, che ha influenzato la scelta delle piante e degli animali da coltivare e allevare. Ad esempio, in Mesopotamia, la presenza di un clima arido ha portato alla coltivazione di piante resistenti alla siccità, come il grano e l’orzo. 

L’adattamento economico ha giocato un ruolo importante, poiché le società che si sono sviluppate in zone dove la caccia e la raccolta erano difficili hanno dovuto imparare a coltivare il terreno e ad allevare animali per sopravvivere. In Eurasia, la produzione alimentare si è diffusa rapidamente, grazie alle similitudini climatiche di un’ampia fascia di territorio, che ha facilitato la diffusione di tecniche agricole e di allevamento tra le diverse regioni.

Al contrario, nelle Americhe, la diffusione della produzione alimentare è stata più lenta a causa delle differenze climatiche tra nord e sud, che hanno reso necessario l’adattamento a diverse condizioni ambientali. Un altro fattore che ha influenzato la transizione neolitica nelle Americhe è stata la mancanza di grandi animali adatti all’allevamento, come bovini e cavalli, che hanno svolto un ruolo importante nell’agricoltura ed economia delle società del Vecchio Mondo. Tuttavia, nelle Americhe, la mancanza di animali da lavoro ha portato allo sviluppo di tecniche agricole innovative, come l’uso della zappa di legno per la coltivazione del terreno.

Quali sono i costi e i benefici associati alla produzione alimentare?

L’invenzione dell’allevamento e dell’agricoltura (e il sistema sociale e politico da esse supportato) hanno generato sia vantaggi che svantaggi. Uno dei vantaggi più importanti è stato il progresso delle scoperte e delle invenzioni, che hanno permesso alle società umane di raggiungere livelli di sviluppo tecnologico sempre più avanzati. In altre parole, senza aver ottimizzato la produzione di cibo, tutta la storia degli ultimi secoli sarebbe molto diversa. Quasi sicuramente non ci sarebbero computer, internet, blog e podcast

Tuttavia, ci sono anche stati molti svantaggi associati alla produzione alimentare, tra cui l’aumento del lavoro, una minore qualità della salute, la diffusione del crimine e della guerra, l’incremento delle disuguaglianze sociali e la degradazione ambientale. In particolare, l’aumento del lavoro duro può essere considerato uno dei più grandi svantaggi della produzione alimentare. Con l’introduzione dell’agricoltura, le società umane hanno iniziato a dedicare un numero sempre maggiore di ore al lavoro in campo e all’allevamento degli animali, a discapito del tempo libero e della qualità della vita. Questo ha spesso portato a condizioni di lavoro estremamente faticose, con conseguenze negative sulla salute delle persone coinvolte. Inoltre, la produzione alimentare ha portato alla diffusione del crimine e della guerra. Con l’aumento della densità di popolazione e della disponibilità di cibo, molte società umane sono diventate più complesse e stratificate. Ciò ha portato alla nascita di gerarchie sociali, che a loro volta hanno generato conflitti per il controllo delle risorse e del potere. Infine, la produzione alimentare ha anche avuto un impatto negativo sull’ambiente. L’agricoltura intensiva ha spesso portato all’erosione del suolo, all’aggravamento della desertificazione e alla riduzione della biodiversità. L’allevamento di bestiame ha portato a problemi di gestione dei rifiuti e alla contaminazione delle acque.