Cos’è uno stock split? L’esempio di Apple

Stock split

Talvolta capita di vedere il prezzo di un’azione diminuire drasticamente senza che l’azienda perda alcun valore. Gli investitori navigati sanno che in questi casi è probabile che si tratti di uno stock split, o frazionamento azionario. Andiamo a scoprire come funziona.

Che cos’è uno stock split?

Uno stock split – o frazionamento azionario – è un evento societario in cui un’azienda quotata in borsa moltiplica le sue azioni e divide per lo stesso numero il prezzo di ciascuna azione. In questo modo la sua capitalizzazione di mercato resta invariata. Infatti, la capitalizzazione di un’azienda non è altro che il prodotto tra numero di azioni e prezzo di un’azione.

Gli stock split vengono effettuati per dare maggiore liquidità ai titoli azionari di un’azienda, magari dopo un periodo in cui il prezzo delle azioni è cresciuto parecchio. Infatti, diminuendo il loro prezzo, le azioni diventano appetibili ad un numero maggiore di investitori che non sarebbero in grado di comprarle al loro prezzo iniziale.

Gli stock split possono avere vari multipli, ad esempio 2 per 1, 3 per 1, 10 per 1 e così via. Con uno stock split 2 per 1, ogni azionista riceverà una nuova azione per ogni azione che possiede già, con uno stock split 10 per 1 riceverà 9 nuove azioni per ognuna che possiede.

Uno stock split viene proposto da un’azienda solitamente quando il prezzo delle sue azioni è – secondo i suoi manager – eccessivamente alto. L’approvazione finale spetta al consiglio d’amministrazione.

Un esempio di stock split

Facciamo un esempio numerico per capire meglio. Supponiamo che il prezzo di un’azione dell’azienda ABC sia €1.000. Il numero totale delle azioni è 1.000.000. Ne consegue che la capitalizzazione di mercato (il valore) dell’azienda è €1.000.000.000 (€1.000 x 1.000.000).

Per aumentare la liquidità delle sue azioni, il management di ABC decide di fare uno stock split di 10 per 1: ogni azionista riceverà 9 nuove azioni per ogni azione che possiede.

Dopo lo stock split, il prezzo di ogni azione sarà €100, ovvero un decimo del valore originale. Allo stesso modo, il numero di azioni sarà 10.000.000, dieci volte superiore al numero iniziale. La capitalizzazione dell’azienda rimarrà invariata: €100 x 10.000.000 = €1.000.000.000.

Un’azionista che possedeva cinque azioni adesso ne ha cinquanta, ma il valore del suo investimento non è cambiato.

Quali sono i vantaggi di fare uno stock split?

Come detto in precedenza, uno dei principali vantaggi di uno stock split consiste nel dare maggiore liquidità ad un titolo azionario. Infatti, diminuendo il prezzo per azione, si espande la platea di potenziali investitori che possono comprare e vendere azioni, dando appunto maggiore liquidità al titolo.

La liquidità di un titolo è indirettamente proporzionale al suo bid/ask spread: minore è la differenza tra prezzo bid (il prezzo al quale puoi vendere) e prezzo ask (il prezzo al quale puoi comprare), maggiore è la liquidità del titolo.

Gli stock split di Apple

Ad agosto 2020, Apple annunciò uno stock split di 4 per 1. Prima del frazionamento il prezzo per azione era circa $500. Il nuovo prezzo dopo lo split era all’incirca $125 ($500 diviso 4). Il numero di azioni salì da 3,4 miliardi a 13,6 miliardi, mentre la capitalizzazione dell’azienda rimase invariata.

Questo non fu il primo stock split nella storia della Apple. Infatti, Apple ha utilizzato lo stock split per abbassare il prezzo delle sue azioni per ben cinque volte da quando è andata in borsa: nel 1987 (2 per 1), nel 2000 (2 per 1), nel 2005 (2 per 1), nel 2014 (7 per 1) e nel 2020 (4 per 1). Se avessi acquistato un’azione della Apple quando fece il suo IPO nel lontano 1980, oggi ne avresti ben 224 (2x2x2x7x4).

Cos’è un reverse stock split?

Un reverse stock split è l’opposto di uno stock split. Con il reverse stock split il numero di azioni diminuisce ed il prezzo per azione aumenta. Anche in questo caso la capitalizzazione totale dell’azienda rimane invariata.

Supponiamo che le azioni dell’azienda XYZ vengano scambiate ad un prezzo di €2 ciascuna, a seguito di una forte svalutazione. Il numero di azioni è 10.000.000 ed il valore totale dell’azienda è €20.000.000. L’amministrazione aziendale decide di fare un reverse stock split di 1 per 10, diminuendo il numero di azioni a 1.000.000 e facendo salire il prezzo a €20. Anche in questo caso il valore dell’azienda non cambia. Cosa succede se un’azionista possiede un numero di azioni che non è un multiplo di 10? In questo caso l’azionista verrà liquidato in contanti per il valore delle azioni che non possono essere aggregate in gruppi di dieci titoli.

Di solito i reverse stock split vengono usati quando il prezzo di un titolo è eccessivamente basso, dato che alcune borse impongono un prezzo minimo per i titoli che in esse vengono contrattati. Ad esempio, le azioni quotate sul Nasdaq devono mantenere un prezzo di almeno $1. Se il prezzo scende sotto quella soglia il titolo viene sospeso dal mercato.

Domande frequenti

Devo pagare le tasse se un’azienda fa uno stock split?

No, dato che il fisco italiano tassa solamente le eventuali plusvalenze generate dopo la liquidazione di un investimento.

Cosa devo fare se delle azioni che posseggo vengono frazionate?

Il tuo broker farà tutto in automatico. Dopo lo stock split, vedrai sul tuo conto il nuovo numero di azioni al nuovo prezzo.

Con uno stock split aumenta il valore di un’azienda?

No. Con uno stock split il valore di un’azienda non cambia. Il numero di azioni aumenta mentre il prezzo per azione diminuisce proporzionalmente.

Esempi di aziende che hanno fatto stock split di recente

Negli ultimi anni tante aziende hanno utilizzato lo stock split per aumentare la liquidità dei propri titoli. Tra queste ci sono:

  • Amazon: 20 per 1 (giugno 2022)
  • Apple: 4 per 1 (agosto 2020)
  • Google: 20 per 1 (luglio 2022)
  • Tesla: 5 per 1 (agosto 2020)

I reverse stock split sono rari tra le grandi aziende (solamente cinque tra le aziende dell’S&P 500 dal 2012) ma abbastanza comuni tra quelle con piccola capitalizzazione. Tra i reverse stock split più famosi ci sono:

  • Citigroup: 1 per 10 (maggio 2011)
  • General Electric: 1 per 8 (agosto 2021)
  • Xerox: 1 per 4 (giugno 2017)