È meglio ridurre la rata o la durata del mutuo? Come vedremo, la risposta non è semplice e dipende molto dalla propria situazione finanziaria. In questo articolo, offriremo alcune considerazioni su questo tema e cercheremo di capire quando sia meglio diminuire la rata e quando invece conviene ridurre la durata del mutuo.
Come funziona la rinegoziazione del mutuo
Rinegoziare il mutuo sulla casa è uno dei migliori metodi per risparmiare. Di cosa si tratta esattamente?
Facciamo un semplice esempio: Mario ha stipulato un mutuo sulla casa (dunque un mutuo fondiario, che a differenza di un mutuo chirografario ha dunque una garanzia fisica) prima della crisi del 2007, ad un tasso fisso del 6%. Se oggi Mario chiedesse lo stesso mutuo potrebbe ottenere un tasso molto inferiore, come ad esempio il 2%. Oggi Mario può andare a discutere della possibilità di rinegoziare il proprio mutuo e provare a migliorare le condizioni del proprio finanziamento.
In pratica, se sei in una situazione simile, puoi provare a recarti presso le filiali di tre o quattro banche diverse, esporre la tua situazione e vedere quale banca è disposta ad offrire le condizioni migliori. A questo punto potresti trovarti di fronte a un bivio: alcune banche ti offriranno di ridurre la rata del tuo mutuo, mentre altre proporranno di ridurne la durata. Può anche succedere che la stessa banca ti offra la possibilità di scegliere fra queste due opzioni.
Un esempio
Facciamo un esempio (estremamente semplificato): hai un mutuo trentennale da €100.000 al tasso fisso del 3%. Paghi dunque una rata mensile pari a €422. Ti rechi dalla tua banca e l’impiegato ti offre queste due possibilità:
- Ridurre la rata a €392 (dunque un nuovo tasso pari al 2,45%), mantenendo la scadenza a 30 anni.
- Oppure, continuare a pagare la stessa rata, ma solamente per 27 anni (anche in questo caso, il tasso è pari al 2,45%).
Andiamo a vedere i pro e i contro delle due scelte.
Pro e contro del ridurre la rata del mutuo
Cominciamo dalla prima opzione: ridurre la rata del mutuo. Il vantaggio principale di questa scelta è che potrai alleggerire un po’ il budget mensile. La scadenza del mutuo rimarrà uguale a quella che avevi già programmato nel tuo budget familiare, dunque questa scelta è equivalente a ricevere un piccolo aumento del tuo stipendio mensile. Ovviamente, la scadenza del tuo finanziamento resterà invariata.
Pro e contro del ridurre la durata del mutuo
Al contrario, ridurre la durata del mutuo (tenendo invariata la rata mensile) ha dei benefici molto distanti nel tempo. Quali sono? Economicamente i benefici sono pari al ricevere €422 (la tua rata mensile) ogni mese per tre anni molto lontani da ora: precisamente il ventottesimo, ventinovesimo e trentesimo anno. Con questi soldi potrai magari cominciare ad investire oppure pensare ad una pensione integrativa.
Oltre a questi soldi, riducendo la durata del mutuo ti stai effettivamente proteggendo da eventuali incidenti o licenziamenti che potrebbero metterti in difficoltà economiche proprio negli ultimi anni del tuo finanziamento. Al contrario, riducendo la rata del mutuo avrai un minimo di flessibilità in più per fronteggiare piccole spese impreviste già a partire da oggi.
Occhio agli interessi totali
Quando ci rechiamo in banca per chiedere informazioni sulla rinegoziazione di un mutuo, l’impiegato probabilmente ci fornirà le seguenti informazioni sulla proposta della banca:
- Importo della rata a regime (cioè quanto sarebbe la rata mensile);
- Durata del periodo a regime (cioè tra quanto scadrebbe il mutuo);
- Totale capitale rimborsato (nel nostro esempio €100.000);
- Totale interessi pagati.
Proprio sul totale degli interessi pagati è facile essere confusi. Tornando al nostro esempio, riducendo la rata andremmo a pagare €41.123 di interessi in 30 anni, mentre riducendo la durata pagheremmo €36.629 di interessi in 27 anni. Questo non vuol dire che sia necessariamente meglio ridurre la durata del mutuo. Infatti, la banca solitamente non ha preferenze fra farvi ridurre la rata o la durata e le due proposte saranno economicamente simili per l’istituto di credito (cioè, in media, ci guadagnano grossomodo gli stessi soldi).
La differenza nel totale degli interessi è soprattutto legata al fatto che riducendo la durata prendete in prestito soldi per un tempo minore, e dunque gli interessi hanno meno tempo per accumularsi. Infatti, riducendo la rata pagheremmo in tutto 141.120€ (392€ al mese per 360 rate), mentre riducendo la durata pagheremmo solamente 136.728€ (422€ al mese per 324 rate).
È meglio ridurre la rata o la durata? Ecco cosa dice la scienza
Cosa dice la scienza a riguardo? In un articolo pubblicato su una delle migliori riviste di economia al mondo, due ricercatori cercano di rispondere a questa domanda. Si tratta di Peter Ganong dell’Università di Chicago e di Pascal Noel, anch’egli a Chicago.
Già diversi studi precedenti hanno dimostrato che diminuire sia la rata sia la durata di un mutuo potesse diminuire i default ed aumentare i soldi spesi dalle famiglie per acquistare altri beni di consumo (ad esempio cibo o elettrodomestici). Questo ovviamente non ci aiuta molto a rispondere alla nostra domanda, dato che molto spesso non siamo in grado di ridurre significativamente sia la rata sia la durata del nostro mutuo.
Nel loro articolo, Ganong e Noel cercano di capire se le famiglie che hanno difficoltà a pagare il mutuo beneficino di più da una riduzione della rata o della durata del mutuo. Si concentrano in particolare su alcuni mutui di famiglie andate in difficoltà durante la Grande Recessione, cioè la crisi economica mondiale verificatasi tra il 2007 e il 2013 in seguito alla crisi dei mutui subprime americani.
I due accademici sfruttano due esperimenti naturali e scoprono che la rata è il fattore più importante. Questo risultato non è utile solo a noi per capire cosa ci conviene fare quando rinegoziamo un mutuo, ma può essere sfruttato anche dalle autorità per aiutare le famiglie in difficoltà: secondo gli autori, oltre 250.000 insolvenze verificatesi durante la Grande Recessione avrebbero potuto essere evitate senza costi aggiuntivi per gli investitori o i contribuenti.
In conclusione: sappiamo veramente la risposta?
Come abbiamo visto, esistono dei pro e dei contro sia per ridurre la rata del mutuo che per ridurne la durata. È molto probabile che non esista una risposta che vada bene per tutti, ma la decisione più corretta dipenderà dalla tua situazione personale.
Secondo la scienza economica, ridurre la rata del mutuo potrebbe diminuire il rischio di non essere in grado di pagarlo, ma è importante capire che lo studio si concentra specificamente sui mutuatari che sono già in difficoltà, e la tua situazione potrebbe essere diversa. Il rifinanziamento del mutuo rappresenta una delle decisioni finanziarie più importanti per le famiglie e sicuramente con il passare del tempo anche il mondo della ricerca riuscirà ad approfondire meglio la questione da un punto di vista scientifico.
Ridurre la rata del mutuo potrebbe essere la scelta migliore se hai paura di perdere il lavoro nei prossimi anni, se sei già in difficoltà nell’arrivare a fine mese, o se non hai abbastanza fondi per eventuali spese di emergenza. Al contrario, ridurre la durata del mutuo potrebbe essere un’alternativa valida soprattutto per chi ha già un minimo di sicurezza economica alle spalle (ad esempio se si tratta di un mutuo per la seconda casa).