Come funzionano i tassi di interesse negativi?

Come funzionano i tassi di interesse negativi?

I tassi di interesse negativi stanno caratterizzando il dibattito politico a livello italiano ed europeo. Ma che cosa sta succedendo esattamente?

I libri di economia spesso definiscono i tassi di interesse come il costo da pagare per prendere in prestito dei soldi. Questo è stato il caso standard in Italia e nella maggior parte del mondo occidentale almeno dalla fine della Seconda guerra mondiale. Ad esempio, prendere in prestito 100 euro ad un tasso d’interesse annualizzato del 2%, significa che dopo un anno si dovranno ripagare 102 euro. Che cosa vuol dire invece ripagare un debito con un tasso di interesse del -2%? Si devono pagare solamente 98 euro? E perché?

A prima vista i tassi di interesse negativi sembrano una strategia discutibile. Per quanto possa sembrare strano, però, quando le banche centrali hanno poche armi per stimolare le economie nazionali si può ricorrere a misure non convenzionali, come ad esempio i tassi d’interesse negativi.

La politica monetaria e i tassi di interesse 

Per capire che cosa si intende con tassi di interesse negativi, è necessario capire, in modo molto approssimativo, come vengono “creati” i tassi di interesse.

La politica monetaria è una prerogativa delle banche centrali, come ad esempio la Federal Reserve (Fed) negli Stati Uniti e la Banca Centrale Europea (BCE) in Europa. Generalmente, queste banche centrali hanno come obiettivo principale la stabilità del sistema finanziario. Per raggiungere i propri obiettivi, l’arma principale a disposizione delle banche centrali è la capacità di aumentare o diminuire i tassi di interesse.

Che cosa vuol dire? Tramite varie operazioni finanziarie, le banche centrali sono in grado di modificare la quantità di denaro che circola nell’economia. Regolando quanti soldi ci sono in circolazione, si regolano i prezzi e dunque si può influenzare l’inflazione. Consideriamo per esempio il caso della Banca Centrale Europea:

  • Quando la BCE usa nuova moneta per acquistare titoli sul mercato, il prezzo dei titoli sale ed il tasso di interesse scende.
  • Al contrario, quando la BCE vende titoli, la moneta in circolazione diminuisce, il prezzo dei titoli scende ed il tasso di interesse aumenta.

Cosa sono i tassi di interesse negativi?

Abbiamo quindi visto che le banche centrali sono in grado di influenzare i tassi di interesse tramite operazioni di politica monetaria, ma perché dovrebbero volere che i tassi di interesse diventino negativi? Le banche centrali agiscono in questo modo quando temono che l’economia stia scivolando in una spirale deflazionistica, in cui i prezzi diminuiscono invece di aumentare.

In economia, la deflazione viene considerata il segno di un’economia che si sta indebolendo. Secondo molti economisti, se i prezzi dei beni scendono:

  • Le aziende fatturano di meno e sono costrette ad abbassare i salari e licenziare i dipendenti.
  • Il tasso di disoccupazione aumenta e di conseguenza i consumatori spendono meno soldi, rallentando ulteriormente la crescita economica.

Come vedremo in seguito, se i tassi d’interesse sono negativi, tenere soldi depositati in banca diventa un costo, invece che un’opportunità per guadagnare degli interessi. L’obiettivo di questa decisione è dunque quello di incentivare spese ed investimenti, piuttosto che il risparmio.

Tassi di interesse e mercati finanziari

Negli ultimi anni, diverse banche centrali europee e asiatiche hanno imposto tassi d’interesse negativi alle banche commerciali. Nel luglio 2009, la Banca Centrale Svedese ha annunciato che il tasso di deposito overnight sarebbe stato negativo. La BCE e la Banca Centrale del Giappone hanno preso decisioni simili alcuni anni dopo. Queste decisioni fanno parte di un trend globale che ha visto una generale diminuzione dei tassi di interesse nei paesi sviluppati. Quando i tassi di interesse diminuiscono, i prezzi delle obbligazioni tendono a salire. Come possiamo vedere nella figura, fra il 2000 e il 2020 le obbligazioni (linea rossa) hanno avuto rendimenti straordinari, superiori a quelle di molti indici di borsa (linea nera). Le dinamiche dei tassi di interesse hanno sicuramente contribuito a questa situazione, che è estremamente atipica: le obbligazioni sono generalmente meno rischiose delle azioni, e tendono dunque ad avere rendimenti più bassi.
Tassi di interesse e mercati finanziari
Fonte: Financial Samurai (in inglese)
Prima di investire tutti i tuoi averi in obbligazioni, considera che adesso i tassi in interesse sono molto bassi, quindi potrebbe essere difficile per le obbligazioni ripetere la stessa performance nei prossimi vent’anni!

Gli effetti dei tassi di interesse negativi sui conti correnti bancari

Ad inizio 2021, varie banche hanno annunciato di voler prendere provvedimenti per i conti correnti bancari che hanno grandi somme di denaro lasciate sul conto. Il tutto è iniziato con un’iniziativa di Fineco, ma adesso anche le più grandi banche italiane, come ad esempio Intesa Sanpaolo, Unicredit e MPS stanno considerando tassi negativi e costi aggiuntivi per i conti correnti con una giacenza superiore ai 100.000 euro.

Infatti, quando i tassi d’interesse sono negativi, il contante depositato in una banca produce un costo. Di conseguenza, le banche europee stanno cercando di incoraggiare i clienti ad investire il loro denaro. Inoltre, la BCE spera che i tassi negativi incoraggino le banche a prestare di più. Non a caso, i tassi di interesse sui mutui per la casa sono estremamente bassi.

Conclusione

I tassi di interesse negativi sono una misura non convenzionale che la Banca Centrale Europea sta adottando per stimolare l’economia del continente. A breve termine, queste decisioni influenzano i costi dei mutui e dei depositi. Le conseguenze a lungo termine sono poco chiare anche per molti addetti ai lavori.