Conto deposito: cos’è e come funziona

Conto deposito

Hai del denaro sul tuo conto corrente e stai cercando una soluzione d’investimento a basso rischio? Se la risposta è si, un conto deposito può fare al caso tuo. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Che cos’è un conto deposito?

Un conto deposito non è altro che un conto bancario con funzionalità limitate che paga degli interessi ad un tasso prestabilito sull’importo depositato. Le funzionalità sono limitate in quanto è possibile solamente versare e prelevare denaro con bonifico bancario da un conto corrente collegato (il cosiddetto conto di appoggio). Il conto corrente di appoggio non deve essere per forza nella stessa banca in cui hai aperto il conto deposito.

Le tipologie di conto deposito

Esistono due tipi di conto deposito: vincolato e non vincolato (o libero).

Conto deposito vincolato

Un conto deposito vincolato permette di versare e prelevare denaro solo all’inizio e alla scadenza del vincolo, rispettivamente. C’è da dire però che in caso di necessità, anche i conti vincolati permettono di prelevare prima della scadenza. In cambio però bisognerà pagare una penale o rinunciare a parte (o al totale) degli interessi.

La durata del vincolo d’investimento può andare da 3 mesi a 60 mesi ed il tasso d’interesse cresce al crescere della durata.

Conto deposito non vincolato (libero)

Permette di versare o prelevare denaro in qualsiasi momento. Dato che il risparmiatore ha accesso immediato ai propri fondi, il tasso d’interesse pagato è inferiore a quello dei conti vincolati.

Aprire un conto deposito vincolato o uno libero?

Aprire un conto deposito è semplice. Basta avere un documento di identità, il codice fiscale e l’Iban del conto corrente d’appoggio.

Prima di scegliere il tipo di conto deposito bisogna porsi un paio di domande.

  1. Posso impegnare tranquillamente i miei risparmi per la durata del vincolo?
  2. La differenza tra il tasso d’interesse del conto vincolato e quello del conto libero è tale da ripagarmi del vincolo?

Se la risposta a queste due domande è si, allora significa che ci conviene aprire un conto vincolato. Le banche ricompensano i risparmiatori che vincolano il proprio denaro per un periodo di tempo offrendo tassi d’interesse maggiori.

Un conto deposito libero, invece, può essere più adatto a chi vuole far fruttare i propri risparmi ma non se la sente di vincolarli per diversi mesi.

Infine, nessuno ci vieta di aprire più di un conto deposito, magari uno vincolato ed uno libero, in modo da suddividere il nostro capitale in base alle nostre esigenze.

I costi di un conto deposito

Solitamente i conti deposito non hanno nessun costo di apertura o di gestione. Dato che le funzionalità di questi conti si limitano a versamenti e prelievi, le banche non fanno pagare niente. Detto ciò, bisognerà pagare l’imposta di bollo e le tasse sugli interessi.

  • Imposta di bollo: 0,2% del capitale investito per la frazione di anno in cui il conto è stato attivo. Spesso le banche si fanno carico di questa spesa.
  • Tasse sugli interessi: essendo una plusvalenza, gli interessi ottenuti vengono tassati con un’aliquota del 26%.

Bisogna fare attenzione alla differenza tra rendimento lordo (che è quello che solitamente troviamo sul sito della banca) e rendimento netto. Ad esempio, se la banca ci offre un rendimento lordo dell’1%, per arrivare al netto dobbiamo sottrarre le tasse. Alla fine, il netto sarebbe dello 0,74%.

Conto deposito: i rischi da considerare

Come detto, un conto deposito garantisce di ottenere un minimo di interessi prendendosi un rischio molto basso. Tuttavia, come per qualsiasi prodotto finanziario, ci sono alcuni rischi da tenere in considerazione:

  • Fallimento della banca: nel caso in cui la banca dovesse fallire, il risparmiatore rischia di perdere l’importo investito. Per i conti deposito questo rischio viene mitigato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Grazie a questo fondo, i conti deposito fino a €100.000 sono garantiti in caso di fallimento della banca. In altre parole, si rischia di perdere il proprio capitale solo nel caso in cui si investano somme superiori a quelle garantite. Per esempio, se avessimo depositato €150.000 sul nostro conto deposito, in caso di fallimento della banca rischieremmo di perdere “soltanto” €50.000.
  • Inflazione: il rischio di inflazione consiste nel perdere potere d’acquisto. Ad esempio, se apriamo un conto deposito che paga l’1,5% annuo ed il tasso d’inflazione nello stesso periodo è del 2%, a fine anno i nostri risparmi avranno perso lo 0,5% in termini reali. C’è da dire che tenere i soldi su un conto corrente o sotto il materasso non risolverebbe il problema ma sarebbe addirittura peggio: a fine anno i nostri risparmi varrebbero il 2% in meno. Quindi, da questo punto di vista, un conto deposito limita la perdita di potere d’acquisto.
  • Penali per prelevamento anticipato: sui conti deposito vincolati potrebbero esserci penali nel caso di prelevamento prima della scadenza del vincolo. Leggi bene il contratto al momento della sottoscrizione.

I migliori conti deposito in Italia nel 2021

Ognuno di noi ha esigenze diverse e quindi non esiste un conto deposito che sia adatto a tutti. Inoltre, periodicamente molte banche fanno promozioni per clienti nuovi o esistenti offrendo tassi d’interesse leggermente superiori. Ti consigliamo quindi di controllare i siti delle principali banche prima di aprire un conto per trovare l’offerta migliore. Per darti un’idea dei tassi d’interesse offerti dalle banche nel 2021, di seguito riportiamo alcune banche che offrono conti deposito: