Cambiare lavoro dopo pochi mesi: quando conviene?

Cambiare lavoro dopo pochi mesi

Spesso si è costretti ad accettare una posizione presso una nuova azienda anche se si hanno degli altri colloqui ancora in corso di svolgimento che magari porteranno a nuove offerte nel giro di qualche settimana. Oppure, può succedere che arrivi l’opportunità per il nostro lavoro dei sogni subito dopo aver iniziato una nuova esperienza lavorativa. Cosa fare se si riceve una nuova offerta di lavoro, quando abbiamo già cambiato azienda poche settimane o pochi mesi prima? Quando conviene cambiare nuovamente lavoro? Pur trattandosi di una scelta personale e altamente soggettiva, in questo articolo cercheremo di offrire alcune prospettive per aiutare chi si trova in tale situazione.

Un’occasione unica

Cominciamo con un caso semplice. Se la nuova offerta è un’occasione unica e ti offre la possibilità di realizzare i tuoi sogni professionali, molto probabilmente sai già la risposta e stai solamente cercando un po’ di conforto e rassicurazioni. In questi casi, ci sono pochi dubbi: accettare la nuova offerta, possibilmente cercando di ottenere la comprensione del tuo attuale datore di lavoro, è sicuramente la scelta migliore.

Lo stipendio 

Ovviamente, casi in cui si presenti un’occasione veramente unica sono piuttosto rari. Spesso, ci sono tanti altri fattori da considerare, fra cui – ovviamente – i soldi. Se hai un’offerta per un lavoro che paga uno stipendio netto significativamente più alto, è comprensibile essere tentato. 

In questa situazione, ci sono vari fattori da tenere in considerazione:

  • Se i due lavori sono in città o nazioni diverse, tieni a mente il costo della vita, magari usando Numbeo.
  • Se il lavoro ti consente di tornare in Italia, tieni a mente anche eventuali sgravi fiscali legati al rientro dei cervelli.
  • Infine, se il tuo obiettivo è quello di andare in pensione presto e vivere senza lavorare, probabilmente avere uno stipendio maggiore senza spendere più soldi è il modo più rapido per raggiungere il tuo obiettivo.

La qualità della vita e la work-life balance

Un altro fattore importantissimo da considerare quando si decide se cambiare lavoro dopo pochi mesi è quanto si lavora nelle due società. In altre parole, si tratta della celebre work-life balance. 

Non tutte le aziende offrono la stessa work-life balance, ed è allo stesso tempo difficile avere aspettative realistiche sulla qualità della vita in un nuovo lavoro. Però, se il tuo attuale lavoro è super-stressante e ti sta facendo perdere i capelli, mentre la nuova azienda è una fra i migliori employer d’Italia, la scelta non è poi così difficile.

Il passato ed il futuro

Un altro fattore importante da considerare è il tuo CV nella sua interezza. In altre parole, quanto spesso hai cambiato lavoro fino ad ora e quanto spesso hai intenzione di cambiare azienda nei prossimi anni. 

Infatti, i potenziali datori di lavoro non guardano di buon occhio cambi di lavoro troppo frequenti, e preferiscono impiegati che possano restare in azienda per alcuni anni. Dunque, invece di usare strategie particolari per spiegare perché hai avuto tanti lavori, è forse meglio pianificare con calma le proprie mosse e usare una scusa per rifiutare la nuova offerta di lavoro.

La salute mentale 

Che prezzo dai alla tua salute mentale? Se il tuo nuovo lavoro ti sta letteralmente facendo impazzire e la mattina odi alzarti dal letto, probabilmente c’è qualcosa che non va. In questo caso, la soluzione migliore è probabilmente quella di cambiare lavoro, anche se sono passati solo pochi mesi.

Anche se dovessi accettare una RAL minore (cioè uno stipendio lordo più basso) pur di cambiare lavoro, tieni presente che in Italia abbiamo una tassazione progressiva sugli stipendi. Dunque, molto probabilmente, il tuo reddito netto scenderà – in percentuale – meno del tuo reddito lordo.

Le scelte dei colleghi 

Le scelte dei colleghi sono altrettanto importanti. 

Immagina il seguente scenario. Hai iniziato a lavorare da pochi mesi in una nuova azienda. Nel giro di alcune settimane, hai visto svariati colleghi cambiare lavoro. Ci sono tante possibili spiegazioni, ma – probabilmente – potrebbe essere il caso di scappare anche tu e cambiare nuovamente lavoro.

Più in generale, il job hopping sta diventando sempre più comune, specialmente fra i giovani. Ad esempio, l’agenzia Future Workplace ha intervistato circa 1300 millennial, scoprendo che il 99% di loro pensa di cambiare lavoro ogni tre anni. Di conseguenza, ci sono discrete probabilità che in futuro questi cambi repentini di lavoro siano sempre meno penalizzati.

Lo smart working 

Un altro aspetto da considerare, strettamente legato alla work-life balance menzionata sopra, è la possibilità di lavorare da casa. Il telelavoro non è soltanto una moda legata alla pandemia, ma si sta caratterizzando sempre di più come una vera e propria rivoluzione nel mondo del lavoro. Infatti, sempre più aziende accettano che i propri dipendenti lavorino da casa per uno o più giorni alla settimana ed alcuni fortunati dipendenti hanno sfruttato questa occasione per raddoppiare i propri guadagni.

La geografia 

Un’ultima considerazione da tenere a mente è legata agli aspetti geografici. Se la nuova offerta di lavoro è in una città diversa, che magari ti piace di più o ti consente di essere più vicino alla famiglia ed agli amici, è assolutamente normale essere maggiormente tentati. 

D’altronde, questo periodo storico è caratterizzato da stipendi che sono sempre più bassi rispetto alla produttività ed al costo della vita. Dunque, è normale che i lavoratori dipendenti non siano più motivati solamente dai soldi, ma anche dagli affetti.

In conclusione: quando cambiare lavoro dopo poco tempo? 

Come abbiamo visto, esistono molti fattori da considerare quando scegliere se cambiare nuovamente lavoro dopo poche settimane o mesi.

La decisione giusta in questa situazione dipende molto dalla propria situazione personale. Quello che va sicuramente tenuto a mente è che viviamo in un mondo diverso da quello degli anni ’70. In passato, il rapporto di fiducia tra imprenditore e dipendente era basato sull’idea di svolgere lo stesso lavoro per decenni, in cambio di una grande job security anche nel settore privato. Nel terzo millennio, le vite lavorative si stanno allungando, sta diventando normale cambiare lavoro ogni due o tre anni e dunque anche un cambio repentino della propria posizione lavorativa è sicuramente più accettabile e comune rispetto ad alcuni anni fa.