6 cose da sapere prima di investire in criptovalute

Investire in criptovalute

Negli ultimi anni acquistare criptovalute è diventato molto popolare anche in Italia, soprattutto tra i giovani. Secondo dati pubblicati da Statista, l’8% degli italiani possedeva almeno una criptovaluta nel 2021, in crescita di un punto percentuale rispetto all’anno precedente. Questa crescita è stata facilitata anche dall’emergere di molti broker specializzati che hanno delle app estremamente semplici da usare e commissioni basse.

Per chi fosse alle prime armi, informarsi prima di investire i propri soldi è sempre una buona idea. Dopo aver spiegato brevemente cosa sono le criptovalute, in questo articolo andremo a vedere sei fra le cose più importanti da tenere a mente prima di lanciarsi nel mondo del cripto.

Cosa sono le criptovalute?

Le criptovalute sono una forma di denaro digitale. Possono essere scambiate e convertite allo stesso modo delle valute tradizionali, ma si differenziano essendo beni completamente digitali: le criptovalute, infatti, non hanno monete di metallo o banconote di carta. Le transazioni di criptovalute vengono eseguite utilizzando la blockchain, che funziona come un libro mastro decentralizzato che registra le transazioni e i dettagli relativi alla proprietà.

Le criptovalute possono essere acquistate attraverso broker come Coinbase, Binance o Crypto.com. Dopodiché le criptovalute vengono custodite in un portafoglio digitale protetto da una password chiamata “chiave privata”. Questa password è disponibile solo al proprietario.

Questo tipo di strumento finanziario è ancora relativamente nuovo. Infatti, la prima criptovaluta – il Bitcoin – è stata resa pubblica per la prima volta nel 2009. Negli anni sono state create migliaia di altre criptovalute, alcune più credibili di altre.

Le criptovalute rimangono pur sempre un tipo di investimento rischioso, data l’elevata volatilità dei prezzi. Ecco alcuni consigli per gli investitori che stanno considerando di aggiungere criptovalute ai loro portafogli.

1. Esistono diversi tipi di criptovalute

Prima di investire in criptovalute, è importante sapere quali tipi esistono. In generale possiamo suddividerle in due macrocategorie: coin e token.

I coin hanno una loro blockchain dedicata e servono come valuta digitale. Il coin più famoso è il Bitcoin. Le altre criptovalute che fanno parte di questa categoria vengono chiamate “altcoin”, ossia coin alternativi. Alcuni esempi di altcoin sono Ethereum, Solana e Litecoin.

I token, invece, sono costruiti su blockchain esistenti. Di solito non vengono considerati valute digitali ma piuttosto beni programmabili che permettono di creare ed eseguire smart contract. Per esempio, il token BAT (Basic Attention Token) è costruito sulla piattaforma Ethereum ed è usato nella pubblicità digitale.

2. Le criptovalute sono un tipo di investimento rischioso

Le criptovalute sono ancora un settore in gran parte non regolamentato. Per questo motivo, le criptovalute sono considerate da molti un investimento speculativo.

Perché la gente investe in cripto? Alcuni sperano di salire sul treno giusto al momento giusto per diventare milionari velocemente, cosa abbastanza difficile e rischiosa. È vero che se avessi investito €100 in Bitcoin nel 2014 oggi ne avresti circa €40.000, ma è anche vero che tante criptovalute non hanno avuto una crescita così elevata. Quante persone nel 2014 avrebbero scommesso in una tale crescita dell’allora pressoché sconosciuto Bitcoin? Probabilmente non molte.

Da altri invece, le criptovalute sono considerate un bene rifugio per proteggersi dall’inflazione. Alcune criptovalute, come il Bitcoin, sono a “tiratura limitata” e cioè una volta raggiunto il numero massimo di Bitcoin (21 milioni di unità) non ne verranno più creati. In questo senso la loro “scarsità” le rende teoricamente immuni dall’inflazione.

Un altro potenziale rischio è la regolamentazione da parte del governo o della banca centrale, che potrebbe dichiarare le criptovalute illegali (come successo in Cina).

3. Il valore delle criptovalute dipende da domanda e offerta

A differenza delle azioni, le criptovalute sono un bene “non produttivo”, nel senso che il loro valore dipende esclusivamente dall’equilibrio tra domanda e offerta.

Per fare un esempio, il prezzo delle azioni Apple dipende dai profitti futuri dell’azienda californiana stimati dagli investitori. In un mercato perfettamente razionale, il prezzo delle azioni non è altro che il valore attuale dei flussi di cassa futuri. In questo senso le azioni sono un bene produttivo. Il prezzo dipende parzialmente da domanda e offerta, ma soprattutto dalla performance aziendale.

Il valore di una criptovaluta, al contrario, dipende esclusivamente dal prezzo che i compratori sono disposti a pagare e quello al quale i venditori sono disposti a vendere. Una criptovaluta, essendo un bene non produttivo, non ha nessun valore intrinseco.

4. Diversificare è importante

Molti investitori conoscono il valore di avere un portafoglio diversificato. La diversificazione è una strategia di mitigazione del rischio che si ottiene distribuendo le proprie risorse su numerosi asset con caratteristiche diverse.

Un portafoglio diversificato contiene asset di vari tipi (come, ad esempio, azioni italiane ed estere, obbligazioni, criptovalute, etc.) al fine di limitare l’esposizione ad un singolo titolo. Nel lungo termine, i portafogli diversificati tendono ad avere rendimenti superiori con un livello di rischio inferiore.

La stessa logica può essere applicata anche agli investimenti in criptovalute. Ci sono numerosi tipi di criptovalute disponibili e, investire in una sola, può essere più rischioso che distribuire i propri fondi su più criptovalute.

5. La normativa fiscale sulle criptovalute è poco chiara in Italia

Il governo italiano non ha ancora sviluppato una normativa chiara in materia di tassazione delle criptovalute. Questo potrebbe creare agli investitori non pochi grattacapi al momento di preparare la dichiarazione dei redditi. Alcuni broker mettono a disposizione degli strumenti per aiutare i propri utenti, anche se nessuno tra i principali offre il regime fiscale amministrato.

6. Prevedere il rendimento di una criptovaluta è difficile

Come detto precedentemente al punto 3, mentre il prezzo di un’azione dipende direttamente dai profitti futuri stimati dell’azienda, il prezzo di una criptovalute è determinato puramente da domanda e offerta. Per questo motivo il prezzo delle criptovalute è molto più volatile e soggetto all’emotività degli investitori.

È consigliabile investire in criptovalute solo una piccola percentuale del proprio portafoglio, solitamente non superiore al 5%. I profitti potrebbero essere molto elevati, così come le perdite. Basta guardare il prezzo del Dogecoin, salito da €0,05 ad aprile 2021 a €0,65 a maggio, per poi crollare a €0,15 un mese dopo.