Diversificazione

In breve:

  • La diversificazione è una strategia di mitigazione del rischio che si ottiene distribuendo le proprie risorse su numerosi asset con caratteristiche diverse.
  • La diversificazione elimina la parte di rischio specifico di ogni asset in un portafoglio.
  • Per ottenere un buon livello di diversificazione ad un costo limitato basta avere un portafoglio di 25-30 titoli non perfettamente correlati tra loro.

Cos’è la diversificazione?

La diversificazione è una strategia di mitigazione del rischio che si ottiene distribuendo le proprie risorse su numerosi asset con caratteristiche diverse.

Un portafoglio diversificato contiene asset di vari tipi al fine di limitare l’esposizione ad un singolo titolo. Nel lungo termine, i portafogli diversificati tendono ad avere rendimenti superiori con un livello di rischio inferiore.

Diversificazione: come funziona?

Per ogni asset, che sia un’azione o un immobile, possiamo scomporre il rischio in due componenti: rischio non diversificabile (o rischio sistematico) e rischio diversificabile (o rischio specifico).

Il rischio non diversificabile è la porzione di rischio che non può essere eliminata, indipendentemente da quanto gli investitori diversifichino il loro portafoglio. Può essere pensato come il rischio del mercato nel suo complesso, ad esempio una recessione che colpisce un’intera economia.

Al contrario, il rischio diversificabile rappresenta il rischio specifico di ogni singolo asset e può essere eliminato costruendo un portafoglio diversificato. Per fare un esempio di rischio specifico o diversificabile, supponiamo che una casa di moda lanci la propria nuova collezione autunno/inverno e non riscuota il successo sperato. Questo è un rischio che impatta esclusivamente quell’azienda e non tutto il mercato. La diversificazione mira ad attenuare gli eventi di rischio non sistematici in un portafoglio, per cui la performance positiva di alcuni investimenti neutralizza la performance negativa di altri.

Diversificazione per asset class

Per ottenere un buon livello di diversificazione ad un costo limitato basta avere un portafoglio di 25-30 titoli non perfettamente correlati tra loro. Avere un maggior numero di titoli genera ulteriori benefici di diversificazione, ma questi benefici diventano via via più piccoli. In altre parole, passare da 10 a 11 titoli ha un effetto maggiore che passare da 30 a 31 titoli.

I gestori di fondi e gli investitori spesso diversificano i loro portafogli investendo in diverse asset class, come azioni, obbligazioni, ETF, immobili, ecc.

Per diversificare ulteriormente, si possono scegliere titoli di diverso tipo all’interno di una asset class. Ad esempio, possiamo selezionare azioni di vari settori (tecnologico, bancario) che tendono ad avere una bassa correlazione di rendimento, oppure obbligazioni di stati diversi.

La diversificazione per gli investitori retail

Nel linguaggio finanziario, gli investitori retail (o investitori al dettaglio) sono coloro i quali non posseggono l’esperienza e le competenze in materia di investimenti proprie dei clienti professionali. In poche parole, la gran parte dei cittadini è classificata come investitore retail.

Costruire un portafoglio ben diversificato richiede una conoscenza del mercato che non molti hanno, per non parlare del tempo e delle risorse necessarie. Questi sono alcuni dei motivi per cui i fondi d’investimento, come gli ETF, hanno avuto così tanto successo negli ultimi anni tra gli investitori retail. Gli ETF sono fondi negoziati in borsa che permettono di diversificare i propri investimenti in modo economico. Ad esempio, se vogliamo costruire un portafoglio ben diversificato di azioni delle principali aziende americane, possiamo investire in un EFT che replica un indice come l’S&P500. Così facendo, è come se virtualmente stessimo comprando piccole quote in 500 aziende, ottenendo una buona diversificazione a basso costo.