Usi Coinbase per acquistare criptovalute e ti stai domandando cosa devi dichiarare a fini fiscali? Vediamo insieme quando bisogna dichiarare i redditi da criptovalute, che tipo di reportistica fiscale offre Coinbase e come calcolare eventuali plusvalenze.
Perché usare Coinbase?
Coinbase è uno dei principali broker di criptovalute al mondo ed è disponibile in oltre cento paesi, tra cui anche l’Italia. Fondato negli Stati Uniti nel 2012, Coinbase è quotato in borsa sul NASDAQ con il simbolo COIN.
Tra i broker di criptovalute, Coinbase si distingue per l’impegno a garantire un elevato livello di sicurezza dei fondi e dei dati sensibili dei propri clienti.
Come spiegato nella nostra recensione, Coinbase è un ottimo broker per chi desidera avvicinarsi al mondo delle criptovalute. Il sito e l’app sono molto semplici da usare. Tuttavia, le commissioni su Coinbase sono superiori rispetto a quelle dei principali concorrenti.
Per i trader più esperti, la piattaforma Coinbase Pro mette a disposizione strumenti avanzati e commissioni inferiori.
La gestione fiscale è una nota dolente a causa di una normativa poco chiara in materia di criptovalute in Italia. In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza e vedremo come calcolare le plusvalenze utilizzando la cronologia delle transazioni su Coinbase.
Quando dichiarare i redditi da criptovalute?
Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello 788/2021, il fisco assimila le criptovalute alle valute tradizionali estere (dollaro, sterlina, etc.). I redditi da criptovalute vanno dichiarati solamente se la giacenza dei depositi in valute virtuali ed estere supera i €51.645,69 per almeno 7 giorni lavorativi consecutivi durante il periodo d’imposta. In caso contrario le plusvalenze non sono fiscalmente rilevanti, a prescindere dall’ammontare della plusvalenza.
La giacenza va calcolata utilizzando il tasso di cambio del 1° gennaio dell’anno nel quale si è verificato il reddito.
Prima di procedere al calcolo delle plusvalenze del tuo conto Coinbase, ti consigliamo di leggere la nostra guida completa alla tassazione delle criptovalute in cui puoi trovare maggiori dettagli ed esempi che spiegano come e quando vanno dichiarati i redditi da criptovalute.
Come calcolare le plusvalenze per le criptovalute?
Le plusvalenze vengono calcolate facendo la differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo d’acquisto delle criptovalute. Per il calcolo delle plusvalenze/minusvalenze va utilizzato il metodo contabile LIFO (Last In First Out), ovvero si considerano cedute per prime le criptovalute acquisite in data più recente. Per fare un esempio, supponiamo che il 2 marzo tu compri un Bitcoin al tasso di cambio BTC/EUR di 50.000 (ipotetico per facilitare il calcolo). Il giorno dopo ne compri un altro al cambio BTC/EUR di 52.000. Il giorno successivo decidi di vendere uno dei due Bitcoin al prezzo di €55.000. Come si calcola la plusvalenza con il metodo LIFO?
- Prezzo di vendita: 1 unità * €55.000 = €55.000
- Prezzo di acquisto: 1 unità * €52.000 = €52.000 (utilizziamo il prezzo del Bitcoin comprato più di recente)
- Plusvalenza: €55.000 – €52.000 = €3.000
Gestione fiscale con Coinbase: regime dichiarativo
Coinbase non offre il regime amministrato. Bisogna quindi optare per il regime dichiarativo. Che cosa vuol dire? In Italia esistono vari regimi fiscali, con il regime dichiarativo il contribuente deve assolvere a tutti gli adempimenti fiscali, calcolando e versando autonomamente le tasse nel rispetto delle scadenze previste dalle autorità.
Per calcolare eventuali plusvalenze o minusvalenze bisogna scaricare la cronologia delle transazioni dal sito di Coinbase. Una volta scaricato questo file, puoi calcolare le eventuali plusvalenze o minusvalenze. Vediamo come fare.
Come scaricare la cronologia delle transazioni su Coinbase?
Scaricare la cronologia delle transazioni effettuate sul conto Coinbase è abbastanza semplice. Per iniziare, effettua il login sul tuo conto Coinbase. Una volta entrato clicca sull’immagine dell’account all’angolo in alto a destra e dal menu a tendina clicca “Report”.
A questo punto dovresti vedere una schermata simile a quella sotto. Per generare la cronologia delle transazioni clicca su “genera estratto conto”. Potrai scegliere tra i formati csv e pdf. I due formati contengono le stesse informazioni, ma il formato csv è preferibile per svolgere i calcoli.
Coinbase: calcolo plusvalenze e minusvalenze
Una volta scaricato il file, si possono calcolare plusvalenze e minusvalenze utilizzando il metodo LIFO.
L’immagine sotto mostra un esempio della cronologia delle transazioni in formato csv.
Dall’immagine si vede che il 19 novembre sono state vendute 1,53 unità di Solana ad un tasso di cambio SOL/EUR di 187,39 (colonna F). Il controvalore in euro è 286,71 (colonna H), che include anche le commissioni di Coinbase.
L’acquisto più recente e quello nella riga 10 e quindi va utilizzato per primo nel calcolo delle plusvalenze/minusvalenze. Il 18 novembre sono state acquistate 0,93 unità di Solana ad un cambio di 189,05, per un controvalore di €175,82.
Dato che le unità acquistate il 18 novembre non sono sufficienti a coprire tutte le unità vendute, dobbiamo andare ad utilizzare anche le unità acquistate in date precedenti, fino ad arrivare alla parità tra unità vendute e unità acquistate.
- Prezzo di vendita: 1,53 unità * €187,39 = €286,71
- Prezzo di acquisto: 0,93 unità * €189,05 + 0,60 unità * €189,14 = €175,82 + €113,48 = €289,30
- Plusvalenza/minusvalenza: €286,71 – €289,30 = – €2,59 (minusvalenza)
Infine, ricorda che le plusvalenze e le minusvalenze vanno dichiarate solamente se la giacenza dei tuoi depositi in criptovalute e valute estere supera la soglia di rilevanza di €51.645,69.
Tassazione criptovalute: quadro RT e quadro RW
Le plusvalenze da criptovalute vanno riportate nel quadro RT del modello Redditi Persone Fisiche.
La giacenza va dichiarata nel quadro RW. Ai fini della compilazione di tale quadro, il controvalore in euro della valuta virtuale, detenuta al 31 dicembre del periodo di riferimento, va calcolato utilizzando il cambio indicato a tale data sul sito dove il contribuente ha acquistato la valuta virtuale.
Va notato infine che le criptovalute non sono soggette alll’IVAFE, in quanto questa tassa si applica solo ai depositi e conti correnti di natura bancaria.
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