Obbligazione

In breve:

  • Un’obbligazione rappresenta una parte del debito di una società o ente pubblico.
  • Solitamente gli investitori obbligazionari vengono ricompensati con una cedola periodica e un cospicuo pagamento alla scadenza.
  • Il prezzo di mercato di un’obbligazione non corrisponde necessariamente al valore nominale.

Cos’è un’obbligazione?

Le obbligazioni, in inglese bond(s), sono titoli che rappresentano una parte del debito di una società o ente pubblico. Di solito il detentore di un’obbligazione riceve gli interessi periodicamente tramite una cedola (o coupon). Inoltre, alla scadenza, il detentore riceve il valore nominale del bond.

I mercati obbligazionari sono costituiti dall’insieme di operazioni di scambio aventi come oggetto questi titoli di debito a medio-lungo termine, e fanno parte (insieme ai mercati azionari) del mercato dei capitali. Le obbligazioni sono dunque uno strumento importantissimo che consente alle aziende di finanziarsi al fine, ad esempio, di espandersi in nuovi mercati. Le obbligazioni emesse dalle nazioni (cioè i Titoli di Stato) vengono emessi per finanziare le spese pubbliche.

Come di calcola il prezzo di un’obbligazione?

Il valore di un’obbligazione è pari al valore attuale di tutti i flussi futuri (cioè le cedole ed il valore nominale). Si calcola con la seguente formula:

Dove:

  • P = prezzo
  • C = coupon
  • i = tasso di interesse di mercato
  • M = valore nominale
  • N = numero di pagamenti

Obbligazioni sopra, sotto, ed alla pari

Come abbiamo appena visto, il valore di un’obbligazione dipende (anche) dal tasso di interesse. I tassi di interesse variano molto frequentemente, e di conseguenza variano anche i prezzi delle obbligazioni. Comunemente, si confronta il prezzo di un’obbligazione con il valore nominale e si distinguono tre casi:

  • Le obbligazioni sopra la pari (o a premio), il cui prezzo è maggiore del valore nominale.
  • Le obbligazioni sotto la pari (o a sconto), in cui il prezzo è minore del valore nominale.
  • Le obbligazioni alla pari, il cui prezzo è uguale al valore nominale.

Ne consegue che, nelle obbligazioni sopra la pari (a premio), il tasso di interesse nominale è maggiore di quello richiesto dal mercato. Accade invece il contrario nelle obbligazioni sotto la pari.

Misurare il rendimento di un’obbligazione

Esistono vari modi di misurare il rendimento di un’obbligazione. Il tasso di rendimento nominale è il flusso di cassa annuo (o periodico) che l’emittente del titolo promette di pagare al possessore dell’obbligazione. Viene chiamato anche tasso di interesse cedolare o coupon rate.

Il tasso di rendimento atteso è il tasso che un investitore maturerebbe su un’obbligazione se la acquistasse all’attuale prezzo di mercato, ricevesse tutte le cedole attese (reinvestendole immediatamente allo stesso tasso) e poi rivendesse l’obbligazione alla fine del proprio orizzonte temporale di investimento (non necessariamente la scadenza).

Il tasso di rendimento realizzato è invece il tasso di interesse di fatto maturato sull’investimento. Questa è ovviamente una misura storica del rendimento (cioè si calcola alla fine dell’investimento), e considera anche le scelte dell’investitore, come ad esempio vendere prima della scadenza.

Infine, il tasso di rendimento effettivo a scadenza (o TRES) è il tasso di rendimento che viene corrisposto al possessore di un’obbligazione se egli acquista il titolo all’attuale prezzo di mercato, ricevendo poi tutti i pagamenti di interesse e di quota capitale, mantenendo il titolo fino alla scadenza. Come quasi tutte le misure di rendimento obbligazionario, anche il TRES ipotizza implicitamente che gli interessi vengano reinvestiti immediatamente allo stesso tasso.