Eat well, doing good: un’intervista al fondatore di Boniviri

Boniviri

Boniviri è una startup siciliana nata nel 2020 che si occupa di e-commerce di prodotti agroalimentari. La loro missione consiste nel voler portare in tavola materie prime di alta qualità impegnandosi per avere un impatto positivo dal punto di vista sociale ed ambientale (come dicono sul loro sito: “eat well, doing good”).

Per il primo episodio della nostra serie Storie di startup abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Corrado Paternò, fondatore di Boniviri. Abbiamo parlato di come è nata l’idea, degli obiettivi per i prossimi anni, e di qualche consiglio per altri ragazzi che sognano di diventare imprenditori (clicca qui per vedere il video dell’intervista).

Parlaci della tua azienda. Cos’è e di cosa si occupa Boniviri?

Boniviri è una Società Benefit, il che significa che oltre ad essere un’azienda a tradizionale scopo di lucro, si prefigge anche degli obiettivi sociali ed ambientali stabiliti sul nostro statuto e nel documento di pianificazione che abbiamo chiamato Impact map. Gli obiettivi che ci siamo prefissi sono due: salvaguardare e rendere più prospere le piccole aziende agricole di qualità del territorio, e sviluppare delle confezioni ecosostenibili. Vogliamo avvicinare il mondo di chi coltiva a quello di chi consuma, dato che sono spesso due mondi lontani.

Ci sono tante realtà che fanno prodotti di alta qualità in Italia ma, essendo piccole, hanno difficoltà a stare sul mercato. La nostra idea è che se ci facciamo carico noi dell’aspetto commerciale e del marketing, le aziende agricole possono concentrarsi al cento per cento a sviluppare un prodotto di alta qualità, che è quello che sanno fare meglio.

Come è nata l’idea di portare sul mercato questi prodotti di alta qualità andandoli a prendere direttamente dai produttori?

Mio padre aveva un’azienda agricola e, nonostante il suo olio extravergine d’oliva fosse eccellente, ha sempre avuto difficoltà a portarlo sul mercato e venderlo ad un prezzo equo. Anni dopo, il mio socio Sergio ha dovuto affrontare lo stesso problema.

Partendo da questo problema abbiamo iniziato e riflettere per cercare di trovare una soluzione e ci è venuto in mente questo modello in cui noi facciamo da distributori, anche se con un ruolo non tradizionale. Abbiamo un piede in campagna e allo stesso tempo un piede sul mercato.

Parlaci del vostro team.

Al momento siamo in cinque. Io, Sergio ed Alessandra siamo i soci iniziali. Abbiamo percorsi e competenze complementari: io mi occupo della parte gestionale, delle relazioni pubbliche e della responsabilità sociale. Sergio si occupa dei rapporti con le aziende agricole e della logistica, mentre Alessandra è responsabile per tutta la parte legata al marketing e ai social media. Da circa un mese si è aggiunto un quarto socio, Davide, che ci sta aiutando molto per sviluppare i rapporti con la clientela aziendale. Non per ultimo abbiamo anche uno stagista, Lorenzo, che si occupa di business development e analisi di mercato.

Quante aziende agricole hanno aderito al vostro progetto?

Otto hanno già firmato l’accordo quadro ed altre due firmeranno a breve. Sono tutte aziende siciliane. Dopo che Forbes ed il Corriere della Sera hanno pubblicato degli articoli su di noi, ci hanno scritto tante aziende da tutta Italia per unirsi al nostro network. Per adesso sono in lista d’attesa e contiamo di farle entrare con il crescere delle vendite.

Il vostro olio extravergine d’oliva è il primo olio “carbon neutral” in Italia. Puoi spiegarci cosa significa?

In collaborazione con l’Università di Catania, abbiamo fatto un’analisi delle emissioni di CO2 della nostra filiera: da quando l’oliva è ancora sull’albero a quando il consumatore finale smaltisce la bottiglia. Il risultato che abbiamo ottenuto è che una bottiglia da 750ml del nostro olio produce 2,8kg di CO2 equivalente. Abbiamo fatto una partnership con Rete Clima, una non profit che ci aiuta a compensare le emissioni generate.

Con un prezzo di €18.50 a bottiglia l’olio Boniviri si colloca sulla fascia medio-alta del mercato. Pensi che sia possibile avere prodotti agricoli che conciliano qualità e prezzi accessibili a tutti?

Abbiamo cercato di creare delle fasce di prezzo che permettono di risparmiare a chi compra quantità maggiori. Ad esempio, abbiamo anche un formato da 5 litri in latta che è decisamente più conveniente degli altri. Rispetto ad altri oli gourmet abbiamo voluto mantenere comunque dei prezzi più accessibili.

Oltre all’olio d’oliva sul vostro sito è possibile acquistare anche tisane, mandorle ed erbe aromatiche. Avete in mente di espandere la lista dei prodotti?

La nostra strategia è di selezionare prodotti salutari, a lunga conservazione e sostenibili. Prima di aggiungere un nuovo prodotto valutiamo se abbia queste tre caratteristiche. Vorremmo sviluppare delle linee aperitivo con dei prodotti che si accoppiano bene con l’olio. Tanti dei nostri produttori oltre all’olio fanno anche altro, quindi partiamo da queste materie prime e cerchiamo di valorizzarle.

Che obiettivi vi siete posti per i prossimi due anni?

Vorremmo raggiungere nel giro di un paio d’anni un centinaio di clienti B2B. Poi vorremmo allargare pian piano anche la platea di clienti B2C anche tramite delle strategie di ingaggio sui clienti che hanno conosciuto i nostri prodotti in alberghi o ristoranti.

Quali sono i principali ostacoli che avete dovuto superare per trasformare l’idea in realtà?

È fondamentale testare l’idea il prima possibile. Abbiamo usato la nostra rete di amici e conoscenti per raccogliere informazioni e capire se il prodotto che immaginavamo potesse funzionare. È importante creare un minimum viable product: abbiamo prodotto subito un centinaio di bottiglie e le abbiamo vendute ad un prezzo basso ad amici. I consigli che abbiamo ricevuto sono stati molto preziosi per migliorare ad esempio l’etichetta e la confezione.

Per fare tutto questo devi però prima creare una società, il che comporta un investimento iniziale.

Quali consigli ti senti di dare a chi ha un’idea ma non sa da dove iniziare?

Avere un gruppo di persone affiatate che dedicano anima e corpo al progetto è fondamentale. Essere un imprenditore è difficile, ma da un’emozione infinita. Crei dal nulla un’iniziativa che è tua ma che fa parte anche della società e quindi porti valore anche ad altri.

Il ruolo dell’imprenditore è importantissimo e lo consiglio a chi ha questa fiamma dentro e vuole contribuire alla società in cui viviamo creando qualcosa.