Quantitative easing

In breve:

  • Il quantitative easing (QE), è una forma di politica monetaria in cui una banca centrale acquista sul mercato obbligazioni a lungo termine per aumentare l’offerta di moneta e incoraggiare prestiti e investimenti.
  • Negli ultimi anni la Banca Centrale Europea (BCE) ha utilizzato diverse volte il quantitative easing per sostenere la crescita economica dell’area Euro.
  • Il QE può avere degli effetti collaterali, tra cui la stagflazione e la svalutazione della moneta locale.

Cos’è il quantitative easing?

Il quantitative easing (QE), letteralmente “allentamento quantitativo”, è una forma di politica monetaria in cui una banca centrale acquista sul mercato obbligazioni a lungo termine con lo scopo di aumentare l’offerta di moneta e incoraggiare i prestiti e gli investimenti.

Essendo una forma di politica monetaria non convenzionale, il QE viene usato quando il tasso d’inflazione è molto basso e solo nel caso in cui gli strumenti tradizionali di politica monetaria (come l’acquisto di titoli a breve termine) siano risultati inefficaci.

Come e quando si usa il quantitative easing

Uno degli strumenti tradizionali della politica monetaria espansiva, utilizzato per stimolare l’economia, consiste nell’acquisto da parte della banca centrale di titoli di stato a breve termine per ridurre i tassi di interesse di mercato a breve termine. Tuttavia, quando i tassi di interesse a breve termine sono vicini allo zero, questo metodo non funziona più (una situazione nota come trappola di liquidità).

In tali circostanze, le banche centrali possono utilizzare il quantitative easing per stimolare ulteriormente l’economia, acquistando titoli con scadenza più lunga, abbassando così i tassi d’interesse sulla curva dei rendimenti.

Una banca centrale attua il QE acquistando obbligazioni a lungo termine dalle banche commerciali e da altre istituzioni finanziarie, aumentando così i prezzi di tali titoli e riducendone il rendimento. In questo modo la quantità di moneta nel sistema bancario aumenta.

Una maggiore quantità di moneta nel sistema bancario porta a tassi d’interesse più bassi. Quando i tassi d’interesse sono più bassi, le banche sono maggiormente propense a concedere prestiti a condizioni più convenienti.

Se il QE da solo perde efficacia, può essere utilizzato in tandem con la politica fiscale di un governo, al fine di incrementare ulteriormente la quantità di moneta in circolazione. Ad esempio, se una banca centrale acquista titoli di stato a lungo termine che vengono emessi per finanziare la spesa pubblica, il governo avrà a disposizione più fondi e potrà allentare la pressione fiscale.

Il QE può aiutare a far uscire l’economia da una recessione e a far sì che l’inflazione non scenda al di sotto del target della banca centrale.

Il quantitative easing e la Banca Centrale Europea

Negli ultimi anni la Banca Centrale Europea (BCE) ha utilizzato diverse volte il quantitative easing per sostenere la crescita economica dell’area euro. L’obiettivo della BCE è un tasso d’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%.

Come spiega la BCE sul proprio sito, i principali passaggi di un programma di acquisto di titoli sono i seguenti:

  1. La BCE acquista titoli obbligazionari dalle banche.
  2. Il prezzo dei titoli aumenta e si crea moneta nel sistema bancario.
  3. Di conseguenza, molti tassi di interesse diminuiscono e i prestiti diventano meno costosi.
  4. I cittadini e le imprese possono contrarre più prestiti e spendere meno per rimborsare i propri debiti.
  5. L’effetto che ne deriva è una ripresa dei consumi e degli investimenti.
  6. L’incremento dei consumi e degli investimenti sostiene la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.
  7. Con l’aumento dei prezzi, la BCE consegue un tasso di inflazione inferiore ma prossimo al 2% nel medio termine.

Limiti del quantitative easing

Come detto sopra, l’aumento della quantità di moneta nel sistema bancario può creare inflazione. Il peggiore scenario possibile per una banca centrale è che la sua strategia di quantitative easing possa causare inflazione senza però ottenere la crescita economica desiderata. Una situazione economica in cui c’è inflazione, ma non crescita economica, si chiama stagflazione.

Un altro limite del QE è che banche centrali non possono obbligare le banche commerciali del loro paese ad aumentare le loro attività di prestito ai cittadini e alle imprese. Allo stesso modo, le banche centrali non possono costringere i mutuatari a chiedere prestiti e ad investire.

Un’altra conseguenza potenzialmente negativa del QE è che può svalutare la moneta locale. Una valuta svalutata può aiutare i produttori nazionali perché le merci esportate sono più economiche nel mercato globale (e questo può aiutare a stimolare la crescita), ma un valore della valuta in calo rende le importazioni più costose. Questo può far aumentare i costi di produzione ed i prezzi al consumo.