10 joint venture italiane da tenere d’occhio

Nonostante tutti i problemi creati dalla burocrazia, molte joint venture più o meno note operano nel nostro paese: scopriamo insieme 10 fra le migliori joint venture italiane!

Che cos’è una JV?

Come spiegato nella nostra enciclopedia, una joint venture (o JV) è una società che viene creata da due o più aziende (si può trattare anche di individui, gruppi di individui o enti governativi) al fine di produrre e vendere insieme un certo prodotto o servizio.

Esistono vari motivi che possono spingere le due parti a creare una joint venture. Ad esempio:

  • per espandersi in nuovi segmenti geografici;
  • per condividere il rischio in progetti “high-risk high-reward”;
  • per accedere alle competenze tecniche ed al know-how del partner;
  • per sfruttare la credibilità del partner a fini promozionali;
  • per ridurre i costi operativi in progetti non legati strettamente al core business.

In passato abbiamo analizzato alcuni esempi di joint venture di successo, adesso andiamo a vedere invece le 10 joint venture italiane da tenere d’occhio secondo Pecunya!

1) HYPE

HYPE e una fintech company italiana, nata a Biella nel 2015 che consente ai clienti retail di gestire il proprio denaro in modo semplice e senza pensieri. Nel 2020, è stato annunciato che HYPE è diventata una joint venture paritetica fra Illimity e Fabrick (una società del Gruppo Sella che deteneva il 100% di Hype).

2) GreenIT

La prima joint venture finalizzata a contribuire alla transizione ecologica del nostro paese è GreenIT, una JV fra Eni e Cassa Depositi e Prestiti. GreenIT si occupa della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia. La JV dispone di un patrimonio importante ed ha previsto di investire oltre 800 milioni di euro nello sviluppo e la costruzione di impianti greenfield.

3) Sennder Italia

Un altro esempio di joint venture è la JV fra Poste Italiane e Sennder, un gruppo europeo attivo nella digitalizzazione del trasporto merci su strada. La joint venture, che prende il nome di Sennder Italia, è stata costituita al fine di migliorare l’efficienza del trasporto su strada su grandi distanze nel nostro paese, così da consentire a Poste Italiane di diventare più efficiente nella consegna di lettere e pacchi.

4) IQ Made in Italy Venture

Andiamo ora ad analizzare un accordo non fra due aziende ma fra organizzazioni più istituzionali, che rappresentano il braccio strategico di due paesi. IQ Made in Italy Venture è una JV dal valore di 2 miliardi di euro fra il Fondo Strategico Italiano (poi diventato CDP Equity, in pratica il fondo sovrano dell’Italia) e la Qatar Holding.

Lo scopo della JV è di investire in aziende che rappresentano il made in Italy. Uno dei primi investimenti della IQ Made in Italy Venture è stato l’ingresso in Inalca, un gruppo leader nella produzione di carne bovina con più di mille dipendenti in Italia.

5) Arbolia

Arbolia è una società benefit creata su iniziativa di Cassa Depositi e Prestiti e Snam per sviluppare nuove aree verdi in Italia. Nel dettaglio, la società punta a piantumare almeno 3 milioni di alberi entro il 2030 con l’obiettivo di rallentare i cambiamenti climatici. Nel dettaglio, le iniziative di Arbolia potrebbero arrivare ad assorbire anche 200mila tonnellate di CO2 ogni anno.

6) Cogenio

Cogenio è un’azienda che offre soluzioni di generazione distribuita ed efficienza energetica, investendo nella realizzazione di un impianto per la produzione di energia e poi gestendolo per alcuni anni per conto dei propri clienti. La società è stata lanciata in Italia nel 2018 grazie alla collaborazione fra Enel X e il fondo europeo di investimenti Infracapital. Nel dettaglio, Enel X detiene circa il 20% di Cogenio mentre Infracapital il restante 80%.

7) EF Solare

EF Solare è leader nel mercato del fotovoltaico in Italia e, al contrario di molte delle aziende discusse finora, non è proprio una JV. Bensì, si tratta di un’azienda che è stata oggetto di varie partnership. EF Solare è stata costituita nel 2009 come una JV fra F2i ed il fondo Novenergia. Questo accordo è durato fino al 2015, quando è nata una nuova Joint Venture fra F2i ed Enel Green Power, terminata a sua volta nel 2018.

8) Gruppo Feltrinelli e Messaggerie Italiane

Come spiegato all’inizio di questo articolo, le joint venture nascono dall’idea che cooperare possa essere meglio che competere (più o meno direttamente). È proprio in un’ottica simile che il Gruppo Feltrinelli e Messaggerie Italiane hanno deciso di costituire una joint venture attiva nelle vendite online di libri e di altri prodotti editoriali. Alla sua costituzione, la JV già operava alcune delle più importanti piattaforme editoriali italiane, fra cui lafeltrinelli.it (sito del gruppo Feltrinelli) e libraccio.it (nato dalla partnership tra Ibs.it e Libraccio).

9) Mbda Italia

Mbda Italia è la controllata italiana di Mbda, una joint venture tra tre leader del settore aerospaziale: Leonardo (al 25%), Airbus e BAE Systems (al 37,5% ciascuna). In Italia, si occupa soprattutto della prevenzione e del contrasto dei crimini informatici sui sistemi informativi critici (con una partnership con la Polizia di Stato) e della difesa aerea nazionale (in collaborazione con Rheinmetall Italia).

10) Madre Natura

Sempre nel 2020, è stata annunciata la creazione di un’altra JV con focus sul mercato italiano. Si tratta di Madre Natura, una joint venture fra la Angelini Holding (una multinazionale attiva nel settore farmaceutico e dei beni di consumo, proprietaria di celebri brand che vanno dai Pampers fino all’Amuchina) ed il Gruppo Hero (una società che opera nel settore degli alimenti per bambini e neonati).

Una delle motivazioni dietro questo accordo è di consentire ad Angelini di operare nel mercato italiano, sfruttando il know-how del Gruppo Hero. Nel dettaglio, la joint venture si occupa di baby food ed ha un target di prezzo abbastanza elevato, con ricette di alta qualità ed ingredienti 100% biologici.