Come guadagna BlaBlaCar?

guidatore auto blablacar

Tutti conosciamo BlaBlaCar, una grande community che ha reso comune il concetto di car pooling nel nostro paese. Andiamo a vedere la storia di questa azienda e soprattutto qual è il suo business model.

La storia di BlaBlaCar

Fondata in Francia nel 2004 da alcuni amici, BlaBlaCar è una piattaforma di car pooling che opera in oltre venti paesi fra cui Belgio, Brasile, Francia, Germania, India, Messico, Spagna, Regno Unito e Italia.

Il co-fondatore Frédéric Mazzella racconta che l’idea per BlaBlaCar gli è venuta durante le vacanze di Natale del 2003. Il giovane Frédéric, allora ventisettenne, abitava a Parigi e voleva tornare a casa per le feste, 500km verso ovest. Non avendo una macchina e non riuscendo a trovare un solo biglietto disponibile sul sito delle ferrovie francesi, Frédéric dovette implorare la sorella di passarlo a prendere con la macchina per poi tornare insieme a casa dei genitori. Il co-fondatore di BlablaCar racconta che, durante il viaggio, mentre la sorella guidava, notò che tantissime persone viaggiavano da sole in macchina e pensò: “se solo ci fosse un modo per potere trovare qualcuno con cui viaggiare su quelle auto…”

Sono passati molti anni da quelle vacanze di Natale: oggi BlaBlacar non è più una piccola startup (il primo sito si chiamava “Covoiturage.fr”), ma un’azienda che impiega centinaia di persone e si è espansa in molti mercati e segmenti differenti. Il car pooling è ormai diventato mainstream, ed è anche un tema centrale in un recente film italiano disponibile su Netflix (A classic horror story). Andiamo a vedere come hanno fatto.

Zero commissioni per i conducenti

Come evidenziato in un interessantissimo case study (in inglese) presentato alla Commissione Europea, BlaBlaCar basa il proprio business model su alcuni principi fondamentali:

  • Zero commissioni per i conducenti;
  • Prezzi relativamente bassi per i passeggeri, ma sufficienti per coprire i costi del viaggio (per ogni nazione, l’azienda sceglie un prezzo massimo al chilometro che il guidatore può chiedere ai passeggeri).

Questi due principi fanno sì che guidare con BlaBlaCar non sia un vero e proprio lavoro per i conducenti, ma solo un modo per arrotondare. Così facendo, l’azienda si assicura che il car pooling possa rimanere un business green, e non essere semplicemente l’equivalente di Uber per le lunghe distanze.

Quanto pagano i passeggeri?

Il problema di qualunque startup che vuole costruire una piattaforma con domanda e offerta è come convincere abbastanza persone ad usare la piattaforma. Vediamo come BlaBlaCar ha risolto questo problema.

Solitamente, per i primi anni in cui BlaBlaCar opera in un nuovo mercato, l’azienda consente ai passeggeri di prenotare il proprio posto tramite il sito o l’app, ma il pagamento avviene di persona, in contanti o con app come Revolut o Satispay. In questi paesi, BlaBlaCar non ottiene alcuna commissione, ma riesce ad attrarre un gran numero di persone verso la propria piattaforma.

Al contrario, in paesi dove BlaBlaCar è già un market leader, come ad esempio in Francia, Spagnia, Regno Unito ed Italia, i passeggeri devono pagare delle commissioni a BlaBlaCar. Con il passare del tempo, l’azienda di car pooling ha adottato due diverse strategie per ottenere queste commissioni:

  • Fino alla primavera 2018, al prezzo del viaggio veniva aggiunto un “costo di prenotazione” per i viaggi oltre una certa distanza (per esempio, 80 chilometri nel Regno Unito);
  • A partire da marzo 2018, i passeggeri possono invece scegliere tra un BlaBlaPass da 1 settimana (adatto a chi vuole usufruire del servizio solo per pochi giorni) e un abbonamento mensile con rinnovo automatico (adatto a chi è diventato un vero e proprio fanatico del car pooling). Il prezzo del BlaBlaPass da 7 giorni è di 3.99€. L’abbonamento mensile invece costa 5.99€ e si rinnova automaticamente di mese in mese.

Inoltre, è importante sottolineare che, durante la pandemia legata al Covid-19, BlaBlaCar ha deciso di sospendere temporaneamente le commissioni sul servizio.

Un nuovo inizio: che cos’è BlaBlaBus?

Il business model di BlaBlaCar non si limita solamente al car pooling. Infatti, nell’estate 2019, BlaBlaCar ha acquistato l’azienda di autobus a lunga percorrenza Ouibus. A seguito di questa acquisizione, BlaBlaCar ha lanciato BlaBlaBus, cioè il proprio brand di autobus di linea che opera in vari paesi, fra cui Francia, Germania e Italia.

I problemi del car pooling

Concludiamo il nostro articolo sottolineando che c’è ancora molta strada da fare perché il car pooling diventi veramente il metodo di viaggio del ventunesimo secolo. Infatti, secondo fonti UE, che sono interessate al tema soprattutto per la sostenibilità ambientale del progetto, circa la metà degli utilizzatori di BlaBlaCar ha avuto almeno una volta un qualche problema con il servizio. Le lamentele più ricorrenti sono state causate da:

  • La scarsa qualità delle corse, magari a causa di macchine vecchie o di un guidatore un po’ troppo sportivo;
  • La cancellazione della corsa, cosa che può causare grossi problemi ai passeggeri;
  • E, infine, il fatto che a volte la corsa non viene eseguita come descritto sul sito (ad esempio ci sono fermate extra o deviazioni che fanno perdere tempo).